Raccordo alle pagine meditate del primo volume, Opere periduemila, i “fogli” del vol. II. Avevo già detto in Spiegazione biografica di aver scritto nel 2020 “Helvetiae et Italiae”. Ora la pubblicazione si chiamerà 9 – Fogliame (folios di una biografia, 2020, pp. 3), una silloge di Altri abstract (dal 2020) data con Helvetiae et Italiae (metonimie della mia cittadinanza oriunda, pp. 22).
Sono veramente i tipi normali ad essere paranoici, non coloro ai quali eccezionalmente potrei somigliare, Socrate, Rousseau, Rimbaud, Van Gogh, Nietzsche, Michelstaedter, Althusser – detto senza delirio di Narciso.
Anche un soggetto con una patologia psichiatrica – se ben formato, educato – può essere ben colto e creativo. Ho già accennato alla “diversità” in RARA AVIS. Anche questo volume – PINECONE GLAN – è di fogliame sparso. Due miei versi in esergo sono “d’acqua fiori carenti” & “pinecone glan, ita pìneal”.
Nel primo sintagma la bellezza illanguidisce per sete, disillusionando. Nel secondo sintagma, invece, essendo la glandola pignesca (cartesiana), questa si comporta come pineale ovvero da glande.
Ora a definire dal referente il segno, oppure dal significante il fatto – giustapponendo stati d’animo e/o stati di cose – si fa simbolicamente, come faccio, figura del mondo simbolico. Ho inteso che si fa più volte, ma l’ho anche detto, così come lo dico tuttora.
Come creo associando, a me piacciono le narrazioni o le drammaturgie in cui si giustappongono i sentimenti. E mi piacciono le spirali, i frattali, i mandelbrots, le mises en abîme e l’effetto droste.